I Fondatori dell’Istituto Suore della Riparazione sono:
Padre Carlo Salerio (Venerabile dal 2019 )
e Madre Maria Carolina Orsenigo.
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Madre Anna Maria Marovich (dal 2007 Venerabile) nel 1867 unirà il suo Istituto “Casa Sacra Famiglia” (fondato a Venezia) con la “Casa di Nazareth” di Milano.
Padre Carlo Salerio, milanese, è uno dei primi Padri del nascente Istituto PIME ed è membro della prima spedizione missionaria insieme all’amico, oggi beato, Giovanni Mazzucconi. La sua breve vita è attraversata dall’ideale della salvezza delle anime, ideale che ha le sue radici in famiglia, dove nasce il 22 marzo 1827, si consolida nella formazione in seminario e giunge fino all’ardita scelta missionaria che lo spinge in Oceania, insieme ad altri sei compagni. Da qui, dopo soli due anni e mezzo, rientra in Istituto a Milano perché la missione si rivela un fallimento ed egli è ormai distrutto nel fisico. Viene iscritto nei registri della Diocesi come “quiescente”, ma il suo slancio interiore non conosce tregua: confessioni e direzione spirituale, insegnamento della lingua inglese ai nuovi missionari, predicazione e giornalismo sono le sue principali attività
Nel frattempo questo “fuoco interiore” si delinea sempre più chiaramente nella “riparazione delle offese ai Cuori di Gesù e di Maria”. Tale mozione interiore, intuita fin dal seminario mediante la lettura degli scritti di Anna Maria Marovich, pervasi di spirito riparatore, lo interpella fortemente finché, in un imprecisato giorno del 1858, Carlo e Maria Carolina Orsenigo, futura fondatrice, si incontrano per la prima volta, si comprendono e, come due fiumi che corrono insieme verso la stessa foce, uniscono i loro intenti nella nuova istituzione: la Casa di Nazareth, che ha come motto: “In Charitate Redemptio”. E’ il 2 ottobre 1859.
Il resto della vita Padre Carlo lo divide tra gli impegni del PIME e la nascente fondazione, per la quale si spende fino all’ultimo nella direzione e nella paternità spirituale. Conclude la sua giornata terrena a soli 43 anni di età all’alba del 29 settembre 1870 esclamando: “… ed ora più nulla della terra. Paradiso, Paradiso, Paradiso!”.
Maria Carolina Orsenigo: nasce il 15 novembre 1822 a Milano, in una famiglia profondamente cristiana; a nove anni è già catechista e per tutta l’adolescenza si dedicherà all’animazione delle attività parrocchiali a favore dei più bisognosi. Compiuti i 18 anni, mentre sta per varcare la soglia della clausura, viene fermata dalle profetiche parole del suo direttore spirituale: “Fermati! Il Signore ti destina ad un’opera di grande Sua gloria!… Per ora resta nel mondo, questa è la volontà di Dio”.
Ella obbedisce e per altri 18 anni si prodiga nell’accoglienza ed istruzione degli spazzacamini, delle lavandaie ed operaie, coadiuvata da alcune sue compagne sempre nel desiderio di poter discernere e realizzare i disegni di Dio.
Nel 1858 per vie provvidenziali conosce Padre Carlo Salerio, ed individuando in lui la persona con la quale iniziare l’opera di “grande Sua gloria”, fa propri i suoi ideali consacrandosi “alla gloria di Dio e per la salvezza dei fratelli”.
Dato il clima politico del tempo, la fondazione nasce come “Pio Consorzio”, le donne che ne fanno parte sono chiamate “Pie Signore Riparatrici” e la struttura dove abitano: “Casa di Nazaret”. Scopo principale della nuova istituzione è la riparazione esplicitata nell’adorazione eucaristica e nell’accoglienza delle persone “più abbandonate e disprezzate”. Prima fra queste è l’assistenza ed educazione delle fanciulle “derelitte”, adolescenti affidate dal “Regio Governo” provenienti da famiglie a rischio o da situazioni di abbandono. Le Suore abbracceranno poi altri servizi, come l’insegnamento del catechismo, la visita nelle carceri, il sostegno ai seminaristi poveri…
Madre Maria Carolina Orsenigo, donna di preghiera, di sacrificio, dedica tutta la sua vita alla formazione delle religiose ed alla cura materna delle fanciulle a lei affidate, fino a quando, a coronamento di una vita consumata nel bene, si spegne a Milano l’8 luglio 1881. Al fratello don Luigi aveva scritto: “La volontà la vendetti alla carità”,fulgida testimonianza della sua incondizionata dedizione a Dio e ai fratelli.
Nel 1867 Madre Anna Maria Marovich, donna dotata di vivace intelligenza e di non comune talento artistico dimostra forte inclinazione alla pietà ed alla carità. Il patriarca di Venezia, Jacopo Monico ed il Papa Pio IX rimangono conquistati dalla sua profonda spiritualità fortemente intrisa dal soffio vitale della riparazione.
Madre Anna Maria, desiderando ardentemente che Dio fosse amato dalle persone più derelitte, aderisce al progetto del suo direttore spirituale, Mons. Daniele Canal, e fonda in Venezia l’opera “Riparatrici del S. Cuore di Gesù” per le donne dimesse dal carcere. Ella stessa scriverà la Regola per sé e per le sue compagne.
Venuta a conoscenza dell’opera istituita a Milano dal Salerio e dalla Orsenigo che si propone i medesimi ideali, asseconda il desiderio di Padre Carlo Salerio: la fusione del suo Istituto con quello di Milano contribuendo ad arricchirne la spiritualità e la vitalità. La Venerabile Marovich rinuncia così all’abito ed alla regola da lei scritta per abbracciare quella delle Pie Signore Riparatrici.
Nel 1887 muore santamente a Venezia, rimpianta e venerata per la sua umiltà e carità e nel 2007 la Chiesa la proclama Venerabile.